venerdì 17 ottobre 2008

Tremori


La sala è bene illuminata, un salotto in un angolo un grande camino in un altro al centro un grande tavolo da pranzo. Ci sono sette commensali, 5 uomini ed una donna. Ognuno di loro ha, dietro di se in piedi, una persona in abiti succinti. 6 di queste persona sono donne, uno, dietro ad una delle donne, è invece un uomo. L’unico senza nessuno dietro è un uomo che vedo di spalle, i capelli grigi, le spalle ben erette, è Mr. Karam. Mentre mi avvicino a lui si avvicina una donna “Mi dia il soprabito”, obbedisco, mi posiziono dietro il mio Master.

Usciamo in strada che è tarda notte. Fermiamo un taxi. Siamo seduti a fianco a fianco, si avvicina a me e posa la sua testa sulla mia spalla senza parlare. Prendo la sua mano, ha lunghe dita unghie ben curate. Abito non lontano, il tragitto è breve. Saliamo le scale ed io ho un moto di nervosismo, non so se mi va questa cosa, forse mi sono fatta prendere dalla suggestione ma non sono così io, ho paura di non essere all’altezza della situazione, non vorrei tirami indietro all’ultimo. Infilo la chiave nella toppa e con un sospiro apro la porta, siamo in casa.

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