venerdì 31 ottobre 2008

Intervista


Come ti definisci?
Sono una spanker
Cosa vuol dire?
Vuol dire che mi sottopongo a trattamento di percosse con fruste, canne di bamboo, palette da spanking
Da quanti anni lo fai?
Da 5 anni
Come hai cominciato?
Ho sempre avuto attrazione per le sculacciate. Anche da piccola non erano una punizione ma un momento di eccitazione. Poi un ragazzo con il quale stavo quando mi prendeva da dietro mi sculacciava ed io avevo subito un orgasmo. Lui se ne è accorto e così gli ho chiesto di farlo anche fuori dai rapporti sessuali e così ho iniziato.
Con chi lo pratichi?
Ho due persone alle quali mi affido, un uomo ed una donna che frequento alternativamente e non si conoscono tra loro.
Quali sono i tuoi limiti?
Praticamente non ne ho. Dopo 5 anni ho imparato ad avere il totale controllo delle mie reazioni alle percosse. L’unico limite sono i segni sul corpo e le ferite, non possiamo superare il limite della lacerazione altrimenti necessito di punti di sutura, è successo una volta e non voglio che accada ancora.
Quante volte lo fai?
Non più di una volta ogni 30/40 giorni. Di più non posso perché da ogni situazione del genere si esce con segni che hanno bisogno di tempo per assorbirsi.
Quali parti del corpo vengono colpite?
Il seno, i glutei e le piante dei piedi. Sono i punti che prediligo anche se quando capita qualche colpo sulla schiena non mi tiro indietro.
Quanti anni hai?
29
Che lavoro fai?
Sono responsabile relazioni esterne di una azienda
Che titolo di studio hai?
Sono laureata in economia ed ho appena finito un Master a Boston
Dove vivi?
A Roma
Sei sposata o fidanzata?
No ho rinunciato ai legami fissi perché non potevo mentire. Dopo ogni seduta sto due gironi in casa senza poter uscire ed una settimana in cui devo continuamente lenire le ferite con cicatrizzanti e unguenti per la pelle, impossibile avere fidanzati. Ho amici e per il sesso lo faccio con persone che contatto tramite un sito web specializzato, scopiamo senza farci domande poi ognuno per la sua strada
Per quanto lo farai ancora?
Vorrei farlo per sempre ma so che quando incontrerò la persona che mi farà innamorare smetterò.
Grazie
Di nulla

mercoledì 29 ottobre 2008

Inrevista


In questi anni frequentando i locali fetish di Londra ho incontrato molti italiani che vengono qui perché è più facile stare nel giro. Ho fatto qualche domanda ad alcune di queste persone ed ora posso pubblicare su questo blog le loro risposte.

Come ti definisci?
Sono una schiava totale
Cosa intendi con questo?
Intendo dire che mi sono offerta totalmente ad una persona alla quale riconosco il diritto di disporre della mia persona
Questo sia da un punto di vista fisico che psicologico
Si, totalmente
Da quanto tempo sei in questo stato?
Da oltre 3 anni
Chi è il tuo Master?
E’ una Mistress, una donna incontrata per caso che mi ha fatto scoprire la mia natura
Quante volte vi incontrate?
Di solito 3 o 4 volte al mese
Avete un luogo prestabilito?
Generalmente a casa sua ma a volte mi chiede di incontrarla in altre situazioni
Cosa cerchi da questa esperienza?
Seguo solo il mio istinto, sento l’irrefrenabile bisogno di essere sottomessa, dominata
Quali sono le pratiche che più preferisci?
Quando vengo esibita e quando la Mistress mi chiede di soddisfarla sessualmente. Questa condizione mi consente di tirare fuori la parte lesbica di me che altrimenti non avrei coraggio di vivere
Quali sono le pratiche che non ti piacciono?
Non ci sono cose che non mi piacciono perché la schiava ha come unico piacere quello di obbedire e di soddisfare la propria padrona. Quando però subisco fisting, specialmente anale, soffro molto.
Quanti anni hai?
35
Dove vivi?
In una cittadina del centro Italia ma non voglio dirti quale
Che lavoro fai?
Sono titolare di una agenzia di viaggi
Sei sposata?
Si
Hai figli?
Si 2
Tuo marito è a conoscenza di questa tua condizione?
Non del tutto, sa che ho una amicizia femminile, sospetta che ci sia dell’intimo ma niente di più.
Grazie
Prego

lunedì 27 ottobre 2008

Accoglienza




Il palazzo aveva, all'ingresso, una scala di marmo che conduceva ai piani superiori. In maniera particolare al primo piano dove si trovava la sala da pranzo e il secondo dove c'erano salottini riservati. Le ragazze accoglievano gli invitati con adeguati atteggiamenti di sottomissione. Le persone che arivavano, alcune in coppia, i più singoli, si attardavano ad osservare quelle che sarebebro state l'oggetto della serata. L'eccitazione era massima, la riunione molto attesa e temuta al tempo stesso. Finalemnte, dopo mesi di attesa ero ammessa al circolo di Scozia ad Edinburgo, la società feutish più esclusiva e severa in Europa.




Londra in questi giorni, forse per via della crisi, è particolarmente triste. Più che triste direi svolgiata. I locali continuano ad essere pieni ma la gente sembra li più per dovere che per piacere. Anche i ritrovi fetish seguono questo andamento. Si fanno le stesse cose ma con meno partecipazione, trasporto, eccitazione. Ogni tanto faccio una capatina, osservo, bevo qualcosa, noj sto partecipando direttamente a nulla anche se ho continue richieste.

venerdì 24 ottobre 2008

Sirene


"Uno, grazie signore", "Due, grazie signore", "Tre, grazie signore"........."Venticinque, grazie signore". Affanno, dolore, lacrime. Le natiche segnate da strisce violacee, solchi profondi. "Grazie signore per avermi insegnato la disciplina ed il dovere"

martedì 21 ottobre 2008

Traffico


E' da qui che è cominciata la mia avventura con Mr Karam e nel mondo fetish. Tutto quello che è successo dopo, il training, il trasferimento a Londra, l'uscita dal ruolo di schiava, appartiene al prologo della mia vita attuale fatta di libertà più di qualsiasi altra cosa. E' fantastico aver trovato se stesse, la propria autonomia mentale, il proprio equilibrio passando attraverso l'esperienza di shiava totale. Mr Karam avrebbe potuto fare di me qualsiasi cosa, ha fatto di me una persona libera.


Sono in metro e penso a quei momenti, a quando ho incontrato e cominciato a frequentare Susan. Non sono lesbica e lei lo sa "So che non sarai mai mia perchè non mi ami come donna come ti amo io, fai sesso con me ma non sei coinvolta. Non ti chiedo di non vedere uomini, so che ti piace fare sesso con loro e non vorrò che tu non lo faccia. Ti chiedo solo due cose, non voglio sapere delle tue storie con uomini e vorrei essere la sola donna con cui vai". Su questa base abbiamo continuato a vederci. Adesso al cosa si fa un po troppo complicata, lei vorrebbe di più, io no.

lunedì 20 ottobre 2008

Pirsing


Temevo questa situazione, temevo di essere coinvolta in un turbinio di violenza e sopraffazione. Invece tutto si è svolto nella massima calma e tranquillità. I Master hanno continuato a conversare amabilmente a tavola poi si sono seduti in salotto con le loro sottoposte al loro fianco. Il senso della serata è stato quello della pura e semplice esibizione del proprio oggetto, null'altro. A tarda notte siamo usciti in giardino dove ci attendevano le vetture con i nostri autisti.


Siamo nude, i miei seni premono su i suoi, afferriamo ognuno i finchi dell'altra. E' una congenie di sensazioni, di umori, di odori. Tutto si mischia e tutto genera piacere, lussuria. Godiamo più volte dell'altra finch'è, sfinite scrolliamo in un sonno profondo.

sabato 18 ottobre 2008

Luce


Il quadro con me si completava. Sono stata l'ultima ad entrare. Nessuno dei commensali ha badato a me, ne al mio ingresso ne dopo, l'indifferenza verso di noi era totale ciò nonostante il mio imbarazzo per la situazione e per il mio abigliamento, anche se comune a quello delle altre persone situate dietro i Master, era grande. I commensali continuarono la cena conversando amabilmente del più e del meno, nessuno di noi si mosse.


Mi sentii afferrare i fianchi e girare, il suo viso era a pochi centimetri dal mio, potevo sentire il suo respiro l'odore del suo fiato, la sua eccitazione "Sei stupenda", mi bacia sul collo, reclino la testa e lascio che mi dia i brividi con le sue labbra, la sua lingua. Adesso sono più convinta, più sicura di aver fatto la cosa giusta. Le sue mani sui fianchi, lungo le cosce, mi alza la gonna mi cerca.

venerdì 17 ottobre 2008

Tremori


La sala è bene illuminata, un salotto in un angolo un grande camino in un altro al centro un grande tavolo da pranzo. Ci sono sette commensali, 5 uomini ed una donna. Ognuno di loro ha, dietro di se in piedi, una persona in abiti succinti. 6 di queste persona sono donne, uno, dietro ad una delle donne, è invece un uomo. L’unico senza nessuno dietro è un uomo che vedo di spalle, i capelli grigi, le spalle ben erette, è Mr. Karam. Mentre mi avvicino a lui si avvicina una donna “Mi dia il soprabito”, obbedisco, mi posiziono dietro il mio Master.

Usciamo in strada che è tarda notte. Fermiamo un taxi. Siamo seduti a fianco a fianco, si avvicina a me e posa la sua testa sulla mia spalla senza parlare. Prendo la sua mano, ha lunghe dita unghie ben curate. Abito non lontano, il tragitto è breve. Saliamo le scale ed io ho un moto di nervosismo, non so se mi va questa cosa, forse mi sono fatta prendere dalla suggestione ma non sono così io, ho paura di non essere all’altezza della situazione, non vorrei tirami indietro all’ultimo. Infilo la chiave nella toppa e con un sospiro apro la porta, siamo in casa.

domenica 12 ottobre 2008

Legami














La pratica del fetish è piuttosto complessa e complicata. Una delle cose più difficili da fare ma fondamentale per la buona riuscita di una seduta è la legatura del soggetto. Per insegnare ad effettuare questo esercizio Stefano La forgia ha tenuto un seguitissimo corso che documento con queste foto. Leggi: wwwaffaritaliani

Languori


Percorriamo le strade del centro. L’abitacolo è diviso in due da un vetro. Posso parlare con il conducente solo attraverso un citofono ma non lo faccio. La vettura si immette sulla Via Flaminia, poi segue strade di campagna. Dopo circa un’ora da quando abbiamo lasciato Palazzo Massimo la vettura svolta a sinistra, entra in un viale attraverso un cancello già aperto. Il viale è lungo, costeggiato di piante alte, non so quali. In fondo si vede un edificio, due scale una loggia con colonne, fiaccole illuminano la scena. La vettura si ferma, il conducente scende, gira intorno alla macchina e apre lo sportello. Scendo, vengo investita da un leggero ma deciso vento freddo. “Entri pure nella hall signora, la stanno aspettando”. Salgo le scale ed entro in un atrio ben illuminato con colonne bianche e specchi. Si avvicina a me una signora che con cortesia formale mi saluta “E’ attesa da Mr Karam, mi segua”


“Nulla di interessante?”, “No, le solite cose”. M allunga un Margherita “Questo lo offre la casa”. Faccio un cenno con il bicchiere, mi sorride, il suo sguardo è devastante. “Tra un’ora finisco, ti va di venire da me a bere qualcosa?”, “Facciamo a casa mia, che ne dici?” “Va bene, le ragazze come te non vanno contraddette”. Si gira verso un atro cliente, continua il suo lavoro. Sono combattuta, non accetto questo genere di situazioni facilmente però sono molto attratta da quegli occhi, da quel sorriso, da quelle mani, da quella voce così penetrante.

sabato 11 ottobre 2008

Orchidee


Palazzo Massimo, è notte, ho freddo ma è solo tensione. Quanche macchina rallenta, qualcuno mi guarda altri fanno commenti. Vedono una donna vestita in maniera assolutamente normale e già basta ad attrarre la loro attenzione se sapessero cosa c'è sotto il soprabito si fermerebbe il traffico. Alle 22,00 esatte, puntualissima accosta una Mercades nera, mette le quattro frecce, l'autista scende. E' un ragazzo molto giovane vestito con un abito nero sotto la giacca un giracollo. "Il signore l'attende" e apre la portiera. Non rispondo, entro nell'automobile. C'è un profumo di nuovo, i sedili in pelle i vetri fumè. Il ragazzo chiude lo sportello fa il giro, entra e parte.


La serata non è delle migliori. Le solite coppie, le solite donne, i soliti uomini. Solo una ragazza è particolarmente interessante. E' inginocchiata con il busto ben eretto, lo sguardo fiero fissa un punto indefinito davanti a se. Ha le mani serrate con manette dietro la schiena, un collare bullonato al quale è attaccato un guinzaglio di acciaio tenuto in mano dal suo accompagnatore. Ha un bocca un frustino, gocce di bava le scendono dal lato delle labbra socchiuse. Rimane li in quella posizione per lungo tempo poi lui le fa cenno di lazarsi, la porta intorno alla pista da ballo poi verso l'uscita. Bella scena fetish, elegante e nulla affatto volgare. Torno al bar, forse li la situazione può farsi più intrigante.

Cicatrici


Ancora una domanda di Lara e ancora un post di risposta. L'argomento è: segni permanenti. Il fetish non è sadomaso, il fine non è lo stesso e anche le ambientazioni. Ciò nonostante anche il mondo fetish ha i suoi riti di marcatura. Come sanno quelli che mi seguono dal blog precedente io io ho tatuaggio che mi è stato imposto ma Mr Karam. Si tratta di un simbolo che circonda la mia vulva. La foto relativa l'ho publicata in passato am mi ha cousato qualche problema per cui per ora non rispeto l'esperienza. No n avrei mai accettato cicatrici o altro segno permanente. Sono decilata intimamente per cui il tatoo è ben visibile ma se non volessi più farlo vedere basterebbe che smettessi di depilarmi, questo è il massimo che posso concedere. Altre persone so che vanno oltre ma non è ne una regala ne un obligo ne una rito, semplicemnte una scelta.

giovedì 9 ottobre 2008

Domande


Mi chiede Lara, in un commento al post precedente informazioni sul mondo fetish. La figura di Mr Karam è centrale per la mia esperienza. L’ho conosciuto qualche anno fa, non sapevo nulla di questo ambiente. Lui mi ha agganciato con il suo carisma e mi ha prospettato un percorso, io ho accettato. C’è un ambiente molto altolocato che esercita pratiche fetish, lui ne fa parte e mi ha proposto di trasferirmi a Londra per proseguire il training. Dopo un anno, frequentando anche locali fetish, ho deciso co la mia natura stava mutando. Mi sentivo sempre più portata verso il dominio che la sottomissione e allora ne ho parlato con Mr Karam e gli ho detto che il mio percorso con lui lo ritenevo concluso. Rimane un forte rapporto che non è amore ma rispetto e stima. Ci sono molte coppie innamoratissime in cui ognuno dei due gioca un ruolo e ci sono coppie che non hanno resistito per cui è difficile dare un giudizio.

PS Se ci saranno altre richieste di chiarimenti o domande sarò felice di rispondere

Capricci


Alle 3 e 20 del mattino, dopo quasi due ore esco dalla stanza. Lascio dietro di me una ragazzina stremata, un uomo pieno del suo orgoglio di Master, un gruppetto di uomini e donne arrapatissimi. Mi giro mentre percorro il corridoio e vedo lui che si avvicana alla ragazza, la abbraccia e la stende su un divanetto, fa cenno a tutti di andarsene, resteranno da soli a godere ognuno dell'altro.


Dopo un pomeriggio agitato prendo la sacca della palestra (la uso per non destare sospetti) con il cambio per la sera e mi diriggo verso il sexy shop. Entro e cerco la ragazza della mattina "A eccoti, vai nel camerino e spogliati adesso vengo con il corpetto". Raggiungo il camerino, mi spoglio, indosso le calze e le culotte. La porta si apre ed entra la ragazza con il corpetto "Sei bellissima, vedrai che con questo addosso lo farai impazzire" arrossisco senza replicare. Alla fine sono pronta, indosso il soprabito ed esco. Sono vestita normalmente fuori, nessuno può sospettare ciò che indosso sotto ma io sono comunque a disagio. Mi dirigo verso casa, devo posare tutto prima di andare all'appuntamento.


Faccio un giro per la sala. Chi balla lo fa in modo nervoso, cercando il contatto fisico con gli altri. Chi guarda lo fa cercando l'opportunità giusta per inserirsi nel gioco. Senza sapere che è solo dandosi, mettendosi in gioco, rischiando che si raggiunge il massimo del coinvolgimento. Percepisco uno sguardo interessato giungermi dal bancone del bar, sorrido.


mercoledì 8 ottobre 2008

Fluidità


Mi tolgo i lunghi guanti di seta, li appoggio vicino ai guanti di lattice. Guardo verso la porta e vedo uomini e donne che entrano, silenziosi si dispongono lungo le pareti della stanza per assistere allo spettacolo. Mi avvicino alla rastrelliera e comincio a soppesare gli oggetti che vi sono appesi. Prendo delle corde, mi serviranno per immobilizzare la ragazza, dovrò farlo in maniera da lasciare le parti interessanti libere di essere trattate, dovrò essere molto brava, molto capace.


"Vorrei chiederti un favore" dissi alla ragazza con un filo di voce. "Dimmi pure", "Scusa, non so come dirtelo" mi guarda con tenerezza "Senti qui qualunque cosa non scandalizza nessuno, dimmi pure ciò che ti serve e vedrai che non c'è problema", "Vorrei lasciarti il corpetto qui, poi vengo questa sera e me lo metto, sai, avrei bisogno di qualcuno che mi stringa i lacci dietro alla schiena e non o posso proprio chiedere a nessun altro", "Tutto quì?" sorrise, "Non c'è problema, vieni stasera che ti acchitto io per bene"


"Sei sub o domina?", "Domina". Lo chiese mentre preparava un drink per un biondo tinto inguainato in un completo di pelle. "Allora sei una tipetta decisa tu" alzo lo sguardo e non ho bisogno di rispondere ha capito. "Be io vado", "Torni dopo a bere qualcosa?", "Si forse", "Lo spero", "Tu non hai la pausa?", "Si ma non posso raggiungerti nelle salette o nella dark room, non mi è consentito". Mi volto mentre scendo dallo sgabello, sorrido e vado via.

Mi fermo al centro della stanza, le gambe leggermente allargate, in equilibrio sui lunghi tacchi a spillo. Ho calze velate e reggicalze, una gonna corta con uno spacco di lato, una camicetta color perla aperta davati, un reggiseno di pizzo ben in vista. Guardo il Master, ha lo sguardo lucido, allupato, deve aver sniffato ma non qui, in questo locele è rigorosamente vietato. Gli faccio un cenno della testa come dire "Cosa faccio?", "E' una schiava totale fai tu" è la risposta. Non mi mette limiti.


Esco un po in anticipo dall'ufficio e vado molto furtivamente in un sexy shop che si trova non lontano. Entro con circospezione, non sono abituata a queste situazioni. C'è di tutto, dai film ai vestiti, dai vibratori alle creme. Mi avvicino ad una vetrina con dei corpetti, ne vedo due che potrebbero andare bene. C'è una ragazza ed un ragazzo, vado da lei. Li provo entrambi, uno è troppo corto l'altro è perfetto, lo compro.


Vado verso il bancone del bar. Si avvicina una ragazza molto alta, bellissima semi svestita che mi da un volantino. E' l'invito ad una serata fetish speciale. Mi siedo davanti al bancone e comincio a leggere. Ho gli occhi bassi, sento una voce, calda e suadente che mi chiede "Cosa bevi?", "Un margherita" rispondo senza alzare gli occhi. Dopo un po una mano con belle dita lunghe pelle diafana, gentile allunga il bicchiere verso di me. Alzo il viso, i nostri sguardi si incontrano. Ha occhi magnetici, di un chiaro impressionante tra l'azzurro ed il grigio.

martedì 7 ottobre 2008

Ostentazione


La stanza è molto ordinata, il pavimento di marmo nero e le pareti bianche. C'è una cavallo di frisia ed una croce di S. Andrea, una parete ha una rastrelliera con appese corde, manette, frustini, fruste a 9 code e una mensola con dildo di varie forme e dimensioni. Su un piccolo tavolino, in un angolo c'è una scatola di guanti di lattice e della crema.


SMS "Verrai vestita con scarpe con tacco, calze autoreggenti, culotte di pizzo, un corpetto con balconcino e allacciatura sulla schiena. Niente trucco tranne una leggera passata di rossetto. Sopra solo un soprabito. Il tutto rigorosamente nero. Non avrai altre cose ne borsetta ne soldi ne documenti, nulla"


Raggiungo la tube correndo. Mi siedo e mi viene in mente il nostro primo incontro al Liberty qualche mese fa. Non conoscevo bene quel locale, ci ero andata solo un'altra volta. All'ingresso il buttafuori mi squadra e mi chiede di aprire il cappotto poi mi fa cenno di entrare. La prima sala è grande e piena di gente che balla, dietro si intravedono le salette riservate, a destra c'è una tenda dietro la quale c'è la dark room, a sinistra il bancone del bar.

lunedì 6 ottobre 2008

Adulazione


"Sei qui liberamente?" Fa si con la testa, "Sei coscente del tuo ruolo?" Ancora un cenno di assenso. Le tolgo il bavaglio "Qual'è la parola di disimpegno?", "Salvami", "Quindi siamo d'accordo che non mi fermerò, qualsiasi cosa tu dica tranne quando pronuncerai la parola "salvami", "Si signora".


Sono passati molti giorni prima di ricevere un sms da Mr Karam "Sarai davanti a Palazzo Massimo, a Corso Vittorio domani alle 22,00. Un'auto nera si avvicinerà a te, l'autista uscirà, aprirà lo sportello e ti dirà "Il signore l'attende", salirai e e lui ti condurrà a me. Domani mattina riceverai gli ordini su come dovrai essere vestita.


Esco dalla doccia come una furia, sono in ritardo, mi aspettano per una riunione. Chiamo la mia collega Susan e le dico di ritardare di un'ora l'inizio "La sveglia non ha suonato, hai un incendio in casa, sei stata arrestata per atti osceni in pubblico e è solo sesso?", "Credo si tratti di quest'ultima cosa". Mi conosce troppo bene.

domenica 5 ottobre 2008

Vintage


Lui si gira e mi vede entrare, fa una espressione quasi di meraviglia anche se mi stava aspettando. "Sei Una?" ,"Si, è lei?", "E' lei". Mi avvicino, è in ginocchio, ha le braccia legate dietro la schiena, il morso in bocca la testa abbassata. Le afferro i capelli e la tiro indietro per poterla vedere in volto. Ha una espressione persa, stanca, il trucco residuo le cala sotto gli occhi. Ma ha anche uno sgurado vivo, partecipe.


Quando esco sono devastata. Mr Karam mi ha smontata pezzo per pezzo. Tutte le mie sicurezze, la mia fierezza, il mio orgoglio sono andati in frantumi. Chi è questa persona, un pazzo, un millantatore, un demiurgo, un padre autoritario? Non lo so, ma voglio scoprirlo.


Dopo un violento orgasmo riemergo dalle lenziola e giro lo sguardo verso la sveglia "Oddio, sto facendo tardissimo" Lascio il letto con riluttanza, vorrei rimanere li in quel talamo che odora di sesso e di lussuria ma non posso, devo andare in ufficio. "Resta ancora, dai solo qualche minuto", "Io lavoro di giorno come tutti gli esseri umani normali non sono come te che lavori la notte, torna a dormire e lasciami andare", "Ti amo" incrociamo gli asguardi, mi piace quello che vedo "Anche io" ma non ne sono sicura.

venerdì 3 ottobre 2008

Liturgie


Vedo la porta li infondo al corridoio. C'è una luce bassa, una lampada in terra proietta le ombre verso l'alto. Mi avvicino, le ombre prendono corpo, vedo prima lui, in piendi, pantaloni di pelle nera. E' a torso nudo, il fisico asciutto è alto, moro, è di spalle non vedo il viso. Lei è nascosta dalla figura del suo master, i ntravedo la chioma bionda.

L'elenco è lungo, minuzioso, indecente e crudele. Decantato con voce ferma ma calma. Si interrompe per osservare le mie reazioni. Quando dice che sarò marchiata ho un fremito, mi trattengo a stento. Adesso o mai più, adesso potrei dire basta. Se non lo faccio ora tutto sarà più difficile. Taccio.


Aprola porta cercando di fare meno rumore possibile. Entro nel piccolo atrio quasi completamente buio. C'è odore di chiuso ma mi è familiare. Faccio qualche passo in avanti, verso il salotto. "Eccoti di ritrono, finalmente, mi sei mancata", "Ma non stai dormendo?", "No, ti aspettavo", "Dai non toccarmi, sono tutta sudata", "Lo sai che è così che mi piaci"

giovedì 2 ottobre 2008

Aforismi


Devo essere determinata, loro non mi conoscono, gli ha parlato di me una ragazza che ho trattato qualche mese fa, si fida di quello che lei le ha detto. Devo però essere all'altezza delle sue aspettative.


Mi parla, lo ascolto con attenzione. So che da ciò che mi dice dipende i nostri prossimi incontri. Devo ascoltare e accettare le sue condizioni, senza trattare, senza discutere. E' dura, potrei rifiutarmi ma non voglio farlo. Accetterò e affronterò il confronto con queto uomo, con questa situazione.



Salgo le scale evitando l'ascensore. Il piccolo palazzo i centro è delizioso, abito qui da 2 anni. Sono fortunata a vivere qui. Lui mi ha trovato casa quando ero sua. Ora continuo ad abitarla, dal prossimo mese dovrò pagare l'affitto, vedremo se potrò permettermelo.

mercoledì 1 ottobre 2008

Fruscii



Avanzo ed entro nel personaggio, seguo con la mente i rituali, le sensazioni, gli sguardi, le angosce e le attese, il dolore ed il piacere, gli odori stantii e quelli forti, penetranti. Tutto ciò mi attende.


Non devo lasciarmi tentare dlla curiosità di vederlo in faccia, so che non devo, non posso, non lo farò.


E' autunno inoltrato, il fresco del mattino mi inebria.